Accogliente, intima ma non monotona: come arredare una cucina baita

Baita e chalet sono sinonimi?

Quando si pensa a una casa di montagna, soprattutto collegandola mentalmente al freddo e alla neve dell’inverno, si citano indifferentemente baite e chalet. In realtà, almeno inizialmente, le definizioni erano differenti: la baita propriamente detta è una costruzione semplice e isolata di montagna, in particolare delle regioni alpine più elevate, utilizzata come abitazione, stalla, luogo di lavoro o deposito di fieno, legna o altri prodotti agricoli, mentre lo chalet è una abitazione vera e propria con tutti i comfort. Anche al giorno d’oggi non sono sinonimi ma ci sono delle differenze. Non cambia di moltissimo però il principio che guida il modo di arredarle: la parola chiave è accogliente e la cucina baita non fa eccezione.

Come arredare una baita affinchè sia accogliente ma non soffocante

Rimanendo su quelle che sono le differenze, la baita è un ambiente generalmente più raccolto dello chalet. Oggi, infatti, in entrambi i casi non mancano tutti i comfort della modernità e la destinazione è quella di una casa di vacanza. La baita è caratterizzata da una metratura più ridotta, in genere, e da soffitti più bassi, il che richiede ancora maggiore abilità nell’arredarla, dosando mobili e complementi per farla diventa un rifugio ma non dare una sensazione di troppo affollamento e quindi di pesantezza. Una cucina baita a sua volta deve saper essere un rifugio dove trascorrere del tempo, mangiare e scaldarsi dopo una giornata sugli sci o dopo una lunga passeggiata, dove poter anche cucinare senza difficoltà grazie alle tecnologie più moderne.

Il ruolo del legno in una cucina baita

La miglior tradizione che lega gli chalet alle baite e alle case di montagna in generale parla dell’uso del legno per mobili, pavimenti e se possibile anche per le pareti e i soffitti (si pensi al fascino di una mansarda in mezzo alla neve). Si tratta del materiale principe per queste realtà, oltre che di quello che per eccellenza porta una sensazione di calore domestico (anche fuor di metafora, dato che è un ottimo isolante termico). L’abilità quando si parla di case di montagna o comunque dove prevale il legno è non esagerare, rischiando la monotonia e un effetto monocromatico. È necessario spezzare e movimentare con l’inserimento di elementi di altri materiali.

Arredare la cucina del proprio rifugio di montagna è semplice solo sulla carta, perché bisogna unire tradizione e modernità, accoglienza e funzionalità, legno e altri materiali. Per andare sul sicuro, ci si può affidare a degli esperti di uno studio cucina e puntare su marche di pregio come Lacanche e La Cornue.

Gli altri materiali che fanno atmosfera nella cucina baita

Il legno per la cucina di una baita va benissimo per i mobili della cucina stessa ed anche per il tavolo, che deve essere un elemento centrale, fulcro sia simbolico che estetico del locale. La cucina di questo tipo di abitazione può ricordare come stile una cucina di campagna perché gioca con lo stesso concetto di base rustico e accogliente e con i medesimi materiali. Entrambe, ad esempio, privilegiano il legno lasciato grezzo o comunque al colore naturale.

Altri materiali che ben si sposano con il legno per la cucina baita sono il marmo, per esempio per i piani di lavoro, se si vuole anche per la muratura. Come nelle cucine in stile country, si può inserire una stufa dal sapore classicheggiante, o se si ha la possibilità un bel caminetto che arde e fa atmosfera.

Per quanto concerne i colori, a quello naturale del legno si possono associare i primari (verde, giallo, rosso), magari in dettagli come le tende o i cuscini delle sedie. Se si vuole dare un tono più contemporaneo alla cucina baita, che però solo apparentemente segue la tradizione ma in realtà è dotata degli elettrodomestici più moderni, si possono inserire materiali come ferro e acciaio, anche negli utensili da lasciare esposti, trasformandoli in oggetti da design.

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