Dal legno e peltro al servizio piatti nella vetrinetta, i dettagli per creare una cucina coloniale
Interior design, ad ogni stile corrisponde una filosofia o una storia
Gli stili nell’arredamento non sono solamente un filone estetico che guida le scelte dei mobili e dei complementi, oltre che l’accostamento di colori e materiali. Prendono infatti spunto da filosofie diverse, si pensi alla teoria zen dietro all’interior design orientale, per esempio, o dalla storia stessa, come è il caso dell’arredamento country o campagnolo e di quello coloniale. Dare vita a una cucina coloniale vuol dire far rivivere anni caratterizzati da interazioni contrastanti tra colonialisti e coloniali.
Nello stile coloniale si uniscono varie culture. Ci sono però dei tratti comuni
Se con le cucine di campagna si riprende la tradizione delle campagne statunitensi, in quelle western si vede anche l’influenza dei popoli che sono stati colonizzatori, dagli spagnoli in poi, in quelle coloniali si intrecciano le culture di coloro che hanno conquistato ampie parti di Africa, India e America, dagli spagnoli stessi agli inglesi sino ai francesi. Evidentemente ogni influenza ha le sue particolarità, ma ci sono dei tratti comuni che creano lo stile coloniale. In un certo senso si tratta di un interior design retrò, perché si ispira a un periodo situato tra il ‘6000 e il ‘700, anche se è ovvio come vada declinato con le moderne tecnologie. Dare vita a una cucina coloniale, una scelta particolare e affascinante, ma in cui vanno calibrati i dettagli, non è evidente, sbagliare un tessuto o un colore può rovinare irrimediabilmente l’atmosfera. Rivolgersi a grandi marche, che implementano nelle loro creazioni questi stili sempre più diffusi, come Lacanche e La Cornue, è in ogni caso una scelta vincente.
La cucina coloniale si basa su legno scuro e grezzo e peltro
Ma come si arreda una cucina in stile coloniale? Essa è adatta in particolare per metrature importanti, anche se con degli accorgimenti salvaspazio si può realizzare in spazi più piccoli, e dà vita a una atmosfera spartana e apparentemente grezza e usurata, in realtà estremamente curata nei dettagli. Il materiale principale, proprio come accade nell’interior design contadino, è il legno. Se possibile, si utilizzino varianti scure e dure come il mogano, il ciliegio e il noce. A differenza però dei contesti rustici, più che il marmo è bene affiancarvi il metallo, in particolar modo il peltro, formato da stagno e altri metalli. Il tavolo e le sedie saranno in legno, si inseriranno scaffali o cassetti in peltro, sia funzionali che decorativi.
Guida a tessuti e colori, nulla deve essere lasciato al caso in una cucina coloniale
Anche la scelta dei tessuti per tovaglie e tende non deve essere casuale. È necessario infatti, per riprodurre fedelmente lo stile coloniale, optare per quelli naturali come lino, cotone e seta. Pure per i colori si deve seguire una linea. Oltre al legno scuro, lasciato al naturale, si usino i toni del marrone, da alleggerire con colori neutri come i grigi e da ravvivare con gialli e rossi che richiamano l’intensità di terre lontane.
Le linee dei mobili, soprattutto del tavolo e delle sedie, sono retrò, molto arzigogolate, con linee insolite inserite nelle gambe del tavolo o delle sedie, che a loro volta devono essere importanti, magari imbottite in velluto o damascate, sia nella seduta che nello schienale. Si scordi l’essenzialità minimalista, le forme inusuali e elaborate sono la regola per una cucina coloniale. Spesso si inseriscono dei mobili a penisola che ricordano quelli dei bar, affiancati a sgabelli alti.
Il servizio piatti deve essere in porcellana, la luce calda e soffusa
Per quanto concerne il servizio piatti, va scelto in materiali come porcellane, possibilmente dipinte a mano, da evidenziare in scaffalature che lo lasciano a vista. Fa parte delle suppellettili ma assume una funzione di design! Si curino dettagli come i pomelli, da prevedere in ottone o in bronzo. Vanno anche inseriti richiami a viaggi e regioni lontane, a piacimento.
Infine, una cucina di questo tipo richiede una luce soffusa e calda, che può venire da lampadari a sospensione di gusto vintage. Per chi le ama, in una cucina coloniale sono ben accette le piante.
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